QUO VADO ?

GENERE COMICO

Uno dei film comici più apprezzati dal pubblico negli ultimi dieci anni, Quo vado?, uscì nel 2016 diretto da Gennaro Nunziante. Il film vuole porre l’accento su un tema molto delicato in Italia: la precarietà e mobilità nel mondo del lavoro. In un’epoca che sta in bilico tra incertezze e certezze, questa pellicola con satira ed apparente leggerezza ci mostra la realtà tramite il punto di vista del protagonista principale, Checco Zalone, il quale è ancora ancorato alla filosofia di “posto fisso” tipica di un’epoca ormai passata.

Il film incomincia con un feedback del passato, Il protagonista Checco, di fatto si troverà a raccontare la sua storia e il perché si trovasse lì ad un capo tribù, di un gruppo d’indigeni che lo aveva rapito, di un luogo non specifico della Savana, e attraverso il suo racconto cercherà di convincerlo a liberarlo per poter proseguire il suo viaggio. Il protagonista, racconta a tutto la tribù di quando viveva in Puglia e lavora come dipendente pubblico presso l’ufficio provinciale di caccia e pesca, con la mansione di timbrare le licenze di cacciatori e pescatori che gli era sta assegnata dal suo idolo il Senatore Binetto, il quale gli aveva forgiato che il posto fisso qualcosa di preziose da custodire ad ogni costo. Egli viveva una vita apparentemente invidiabile da tutti. Checco infatti viveva con la famiglia, evitando le responsabilità dell’indipendenza ed nel frattempo era riuscito anche ad evitare le responsabilità del matrimonio, egli di fatto era eternamente sposato con una sua compaesana Penelope. Niente sembrava apparentemente poter turbare la vita di Checco, fino a quando una riforma pubblica del 2015, la quale prevedeva un risparmio sui dipendenti pubblici che lo portò dinnanzi al ministero dalla dirigente dottoressa Sironi, Checco fu messo di fronte a una scelta difficile: lasciare il posto fisso o mantenerlo venendo messo in mobilità e trasferito lontano da casa. Per Checco il posto fisso è sacro, quindi accetta il trasferimento.

Da questo momento in poi la Sirioni, più che determinata a far abbandonare il proprio posto di lavoro a Checco lo trasferì diverse volte, in località sempre differenti, per ricoprire ruoli sempre più difficili o scomodi ma il protagonista rimase sempre fedele al suo amato posto fisso e riuscì ad ambientarsi in ogni posto, sorprendendo negativamente la dottoressa e rifiutando i generosi indennizzi che essa stessa gli proponeva in cambio delle dimissioni. La dottoressa stanca ed infuriata dall’atteggiamento di Zalone decise di spedirlo il remoto arcipelago delle Svalbard, in Norvegia, in una base scientifica italiana, con il compito di difendere i ricercatori dagli attacchi degli orsi polari. La dottore così era convinta che sarebbe riuscita a liberarsi di Checco, ma non fu così perche lì il protagonista s’innamorò di Valeria Nobili, una ricercatrice della base, con la quale Checco convivrà a Bergen insieme ai suoi tre figli di nazionalità differente, integrandosi perfettamente ai modi di fare “civilizzati” del luogo. La Sironi vola quindi in Norvegia e propone a Checco una notevole cifra di denaro irrifiutabile per essere ritrasferito in Italia, dove si era creato uno scandalo mediatico intorno i continui trasferimenti di Zalone, che rappresntavno uno spreco di denaro pubblico. Checco però riuscì anche stavolta ad uscire da questa scomodo situazione grazie al Senatore che gli consigliò di mettersi in aspettattiva, in questo modo dovette rinunciare né a Valeria ne al suo posto. Al suo ritorno in Itali la Sironi mandò Checco in Calabria dove si ambientò subito e fondò con la sua compagna una casa di cura per gli animali, che fallì in poco tempo per mancanza di fondi, così Valeria fuggì insieme ai propri figli. Checco preso in un momento di debolezza ed ubriaco stava quasi per firmare la proposta della dottoressa sotto suo inganno, ma avvisato in tempo dal Senatore riuscì anche questa volta a scamparla, e dopo questo episodio anche la Sironi si arrese e venne trasferita a Bolzano mentre il protagonista ritornò alla sua originria manzione nel suo ufficio della sua cittadina in Puglia.

Ci sarà un altro evento che smoverà la monotona quotidianità di Zalone, ovvero la chiamata da parte della sua ex compagna Valeria che si trovava in sud Africa in attesa di una bambina di cui lui era il padre. Solo a questo punto del racconto il capo tribù decise di liberare il povero Zalone per raggiungere la sua amata. Una volta arrivato a destinazione ed aver conosciuto sua figlia, che chiamarono Ines, Zalone decise di rinunciare al suo posto fisso, accettando l’indenizzo della dottoressa di 30.000 mila euro ma chiedendo un aggiunta di 20.000 alla dottoressa per levarsi dai piedi una volta per tutte. La Sirone non potette rifiutare e gli consegnò il primo assegno e il secondo firmato direttamente dai lei, augurando a Checco di spendere questi soldi in medicine e così fece. Checco utilizzò questo denaro per comprare farmaci e medicine per l’ospedale da campo che aveva fatto nascere sua figlia in Africa e decise di restare in Africa con Valeria ed aiutarla nel suo lavoro di veterinario nella savana e nei progetti umanitari.

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