CINEMA COME MEZZO DI COMUNICAZIONE DI MASSA

Il cinema, come radio e giornali, è un mezzo di comunicazione. Oggi, la cinematografia viene considerata la settima arte, secondo il critico Ricciotto Canudo , in quanto ha la capacità di unire l’estensione dello spazio con la dimensione del tempo.

Fondamentale è la capacità, delle produzioni cinematografiche, di diffondere l'informazione non ad un singolo individuo, ma ad una pluralità di indistinti e diffusi destinatari. Il cinema si può considerare più potente della radio e dei giornali poiché, esso fornisce informazioni sfruttando sia il canale visivo che uditivo. Grazie a questi due fattori combinati (immagine in movimento e suono) riesce ad amplifica le diverse emozioni provate; rendendole molto più intense rispetto al solo suono, oppure alle sole immagini commentate. Proprio per questo motivo i prodotti cinematografici, rispetto agli altri mezzi di comunicazione, hanno una enorme capacità di influenzare le masse.

Questa potenza dei mezzi di comunicazione è subordinata alla potenza dell'informazione stessa, questo è il motivo principale per cui nei regimi totalitari e nelle dittature, la censura gioca un ruolo fondamentale. In Italia la grande potenza comunicativa del cinema venne sfruttata a partire dagli anni ’20, durante l’istituzione del regime fascista. Celebre la frase dello steso Benito Mussolini durante un suo discorso che definiva il cinema come “l’arma più forte dello Stato”. Fondò nel 1925, a dimostrazione della grande fiducia che poneva i questo mezzo di comunicazione, l’istituto LUCE (unione Cinematografica Educativa), essenziale per portare avanti la sua politica di fascistizzazione della società e controllo della massa. Il controllo infatti non si esauriva solamente tramite dell’educazione scolastica e la monitorizzazione dei contenuti che venivano trasmessa via radio o tramite la stampa ma, all’interno della sua politica si dedicava una particolare attenzione alla gestione dell’attività cinematografica, indirizzata soprattutto ai giovani. Infatti, tramite l’Istituto venivano prodotti i cinegiornali fascisti che dovevano essere obbligatoriamente trasmessi, per esercitare maggiore controllo sulla società.

Ad ampliare la forza comunicativa del cinema fu anche il “fanatismo”, ovvero la fanatica ammirazione per i divi dello spettacolo o dello sport. Il cinema degli anni ’50 vide il sorgere di questo fenomeno. Attori come Marlon Brando e James Dean, portarono sullo schermo una determinata visione della realtà che coinvolgeva particolarmente il pubblico. Tutto ciò venne sfruttato dai produttori, che erano disposti a pagare cifre esorbitanti per accalappiarsi gli attori più amati del momento ed averli nelle loro produzioni. Nascevano le prime “star”, le quali erano amate dalla massa di spettatori e possedevano il potere di essere ascoltate. Tutti volevano diventare una “star”. Sembra che un messaggio, un annuncio o un’opinione trasmessi da questi personaggi famosi avessero un peso sociale maggiore.

Tutt’oggi ci sono famosi attori che sono conosciuti a livello mondiale non con il loro nome reale ma con il nome del personaggio del film che li ha resi famosi, come Jamie Bell, il quale interpretò il personaggio di Billy Elliot o Daniel Radcliff il quale recitò nei panni del famoso mago Harry Potter. Il fanatismo creato intorno a questi personaggi e le loro storie li resero capaci di arrivare a migliaia di persone. Non sorprende il fatto che oltre ad essere i film stessi diffusori di messaggi importanti, questi uomini e donne delle spettacolo siano spesso al centro di campagne di sensibilizzazione, raccolte fondi o eventi importanti nel campo sociale. Questa è la dimostrazione della forte potenza di questo mezzo di comunicazione, che attraverso la sua forte espressività riesce a trascendere dalla pellicola dalla stessa. Un “grande” film non cessa di esistere quando passano di titoli di coda ma, rimane impresso delle mente degli spettatori più attenti. Così nascono le star, gli aforismi e le grandi citazioni.

ORIGINE DEL CINEMA

La cinematografia o cinema è da considerare una forma di arte moderna, la quale basa la sua diffusione sugli studi della riproduzione del movimento, dati dai primi tentativi di proiettare diverse fotografie in successione. Decisiva, fu anche, la nascita del “ Mono Nuovo”, una forma di spettacolo inscenata dagli ambulanti durante il XVII e XIX. Si trattava di una scatola chiusa dentro la quale si potevano vedere delle immagini illuminate, per questo poteva essere utilizzata sia all’aperto che di giorno.

Sicuramente i primi esperimenti dei fratelli Lumière sono stati la culla del cinema . Infatti nel 1895 i due giovani francesi realizzarono il cinematografo ed il 28 dicembre del 1895, nel Salone Indiano del Gran Café in Boulevard des Capucines, effettuarono la prima proiezione. La quale costituì la materializzazione di un’ossessione millenaria dell’umanità: quella di riprodurre le immagini in movimento. Ma, il progresso tecnologico e la nascita di nuovi apparecchi cinematografici hanno un peso altrettanto importante. Fondamentali furono le creazioni di Thomas Edison, la cinepresa, che scattava foto in rapida successione e la macchina da visione, la quale permetteva tramite un visore di alternare le immagini impresse nella pellicola ma, solamente da una persona alla volta.

L’impatto che ebbero queste prime visioni sul pubblico, fu sconvolgete. Tutti rimanevano affascinati da questa atmosfera quasi magica che accompagnava le prime proiezioni. Poi nel 1905 quando i Lumìer cessarono la loro produzione, dopo l’incendio del 1987, vennero sorpassati dai loro rivali, ma a loro si deve l’idea della proiezione simultanea ad una moltitudine di spettatori.

Ci furono molti appassionati che diedero inizio a un numero d'imitazione del lavoro dei fratelli francesi, soprattutto in America la quale iniziò a registrare svariati successi. Il cinema iniziava ad abbandonare la finalità documentaristica delle origini ed incominciava ad una avere finalità narrativa. Presto il cinema sarà considerato uno svago economico e divertente per la classe operaia, diventando molto più scenico.

Dal 1917 si impone il concetto di film come racconto, come romanzo visivo che trascina lo spettatore al centro del film rendendolo partecipe con l'immaginazione. Al pari della narrativa, iniziano a emergere anche nel cinema dei generi ben precisi: l'avventura, il giallo,etc. Questo salto qualitativo è reso possibile dall'evolversi delle tecniche del montaggio, che permettono di saltare da una scena all'altra e da un punto di vista all'altro, senza che il pubblico resti disorientato dal cambio d'inquadratura. La possibilità di sincronizzare i suoni alle immagini risale alle origini del cinema stesso ma, gli esperimenti non raggiunsero un livello qualitativo alto subito. Per questa ragione le prime produzioni erano mute. Solamente quando la sincronizzazione audio video raggiunse una qualità elevata si pensò di passare al cinema sonoro ma, questo non avvenne tempestivamente poiché le sale di distribuzione e gli studios erano ben organizzati per la produzione muta. I primi pionieristici esperimenti di sonorizzazione della pellicola cinematografica avvengono in Italia, e precisamente a Pisa, dove nel 1906 il professore Pietro Pierini dell'Università di Pisa, brevettò il suo sistema sotto la dizione "Sistema elettrico per sincronismo di movimenti" e, dopo averne migliorato il funzionamento, come "Isosincronizzatore". Ma, si dovrà aspettare il 1927, quando Warner, decise di proiettare “ Il cantante di jazz”, che ebbe un successo esponenziale avviando delle nuove attività come doppiaggio e sonorizzazione.

Fino a quel momento, però,i il mondo del cinema era dominato dalla produzione Francese, durante gli anni ’20 però lo sviluppo tecnologico in California, soprattutto a Los Angeles, consentì la nascita delle prime case di produzione come l’iconico centro di’industria cinematografica di Hollywood. Impazzano negli anni ’30 generi come commedie, dramma romantico e dopo il periodo della Grande Depressione avremmo anche il noir e il “gangestr-movie”. Sempre In America si sperimentarono i primi effetti speciali: trucchi di montaggio, sovrapposizioni, scatto singolo ecc… e le prime tecniche rudimentali del linguaggio cinematografico.

La domanda sempre più pressante di film sonori e parlati cambierà per sempre l'industria cinematografica. Durante i decenni seguenti di esistenza del cinema, la registrazione e riproduzione della banda sonora è caratterizza da diversi miglioramenti: il suono stereofonico inventato nel 1931, il suono magnetico inventato nel 1935 e di largo uso a partire dagli anni cinquanta. Le riduzioni dei rumori di fondo sono essenziali per garantire la qualità sonora dei film, fino ad arrivare al suono digitale dei giorni nostri. Inizialmente, il suono venne registrato in presa diretta, direttamente sulla pellicola. Successivamente affinamenti tecnici porteranno la possibilità di mescolare voci e musica. Si potrà eseguire il doppiaggio e creare la necessaria fluidità, escludendo tutti i disturbi e i problemi legati alla presa di suono in diretta. Non fu facile invece portare il colore all’interno della cinepresa, all’inizio l’innovazione del colore venne presa positivamente e con molto entusiasmo ma, ben presto si svelarono spiacevoli inconvenienti. Non si riusciva a trovare una tecnica veloce ed economica, che riuscisse a rendere bene tutti i colori. Grazie alla necessità tedesca del Partito Nazionalsocialista di proporre al pubblico il film di propaganda, negli anni ’30, si stanziarono molti fondi per la ricerca di un procedimento per girare film a colori: il Technicolor. Questa spinta cinematografica data dai regimi totalitari, fece in modo che dopo la Seconda Guerra mondiale nacquero in Europa diverse scuole di cinema, che a differenza di ciò che si produceva negli Stati Uniti, manifestavano la volontà di voler rappresentare la realtà. Dopo la Seconda Guerra Mondiale nasce una cinematografia più ampia, i film, soprattutto dopo gli anni '60, sono più critici e ribelli e talvolta sono fortemente censurati dal governo rosso. I film cominciano a ruotare intorno ai problemi, agli interrogativi e ai dubbi di giovani protagonisti e la soggettività diventa un elemento caratterizzante. La realtà non è più analizzata come qualcosa di oggettivo, tutto diventa soggettivo e ambiguo, il ritmo è lento e le scene sono lunghe e silenziose e i registi si soffermano su particolari prima di allora trascurati. Il cinema comincia a diventare manifesto del subconscio del regista e anche forma di personale contestazione.

Gli anno ’70, sono caratterizzati dal grande successo del cinema di fantascienza, che riuscì a conquistare il grande pubblico come mai prima. Si cerca una fantascienza avventurosa e spensierata quasi favolistica. Si utilizzano tutte le innovazioni conosciute per rendere la pellicola il più fantastica possibile. Gli effetti speciali sono un elemento immancabile insieme alle trame complesse. La fantascienza negli anni ’80 continua ad essere il genere più prodotto dalla grande industria cinematografica ma, si affiancò a questo genere di produzione un’evoluzione dei gangster movie, i quali presentavano tematiche nuove date dai cambiamenti sociali. I gruppi criminali non si occupavano più solo di estorsione e contrabbando ma anche del traffico di droga. Si diede vita ad un genere di film che negli anni ’80 e’90 si preoccupava di descrivere la devastante realtà dei commerci illeciti di droga. Gli anni ’90 segnano il massimo trionfo degli effetti speciali, grazie alle nuove tecniche digitali. Il perfezionamento di queste tecnologie portò alla nascita dei film d’animazione, che entrarono presto nelle case del grande pubblico conquistando adulti e bambini. Portati al successo dallo studio Wal Disney Animation Studios, gli autori decisero che la Disney avrebbe dovuto seguire quella linea narrativa, migliorando sempre le strumentazioni e tecnologie utilizzate. Scene di canto o numeri di danza creano un film in chiave musical, dove, il protagonista giovane solitamente orfano di uno o entrambi i genitori, una storia sentimentale con al centro un amore all'apparenza impossibile e l'inserimento di animali che interagiscono con il protagonista come personaggi secondari sono le cratteristiche di questi film.

Oggi assistiamo ad un cambiamento del cinema, inteso in maniera tradizionale. L’avvento della televisione che presto si impadronì dei salotti di tutto il mondo, o delle nuove piattaforme di streaming online di cui oggi non possiamo fare a meno, hanno svuotato le sale di proiezione e messo il cinema con le spalle al muro. E’ nata l’esigenza di seguire i bisogni di una società, che è diversa da quelle degli anni ’30 della nascita della produzione cinematografica di massa. Emblematica fu l’uscita della prima serie televisiva originale “House of Crards”, che è riuscita ad ottenere un successo mondiale, facendo rendere conto ai grandi produttori cinematografici tradizionali della rivoluzione che è in corso. Il futuro del cinema infatti si presenta diviso tra le sale, che mantengono sempre il fascino della proiezione dal vivo, e la comodità della nuova realtà streaming.